Sie Semi sue Sime dei Sami ... NorLenangen

Una finestra sul fiordo, John Denver, qualche goccia di pioggia, un sorso di OKI (ebbene sì il mio mal di schiena ha imposto questa sostituzione serale al classico menù,  basato su di un ben più affidabile Jagermeister), un profumo di gamberetti sulle mani, Muffato che legge con gli occhiali da vista ... e tutto al termine di una giornata come tante in questa meravigliosa terra sospesa tra l'Oceano Artico ed i ghiacciai delle Alpi di Lyngen.
Anche oggi una salita con vista sul fiordo, un cambio pelli finalmente rilassato, baciato da un sole caldo, ma rispettoso, ai piedi di un bellissimo omino di pietra circolare molto più riappacificante del solito crocifisso (a me pare sempre che mi stia a dire: "Bravo, tu a perder tempo facendo finta di lavorare tra i monti, mentre io mi aspetterei da te un concreto impegno verso cose ben più serie!"), una discesa inaspettatamente bella, tante curve, tanti sorrisi a tutto tondo, alcune urla di irrefrenabile, meravigliosa, gioia ... un senso di assoluta completezza realizzato nella più perfetta semplicità ed essenzialità (un paio di sci, pelli e bastoncini, qualche goccia di sudore e la solita voglia di vedere cosa c'è dietro l'angolo): questa, è la mia idea di Norvegia, ma non sono quello bravo, sensibile, capace di cogliere le piccole sfumature, qui quasi tutti colgono il valore di questa terra, chi ci vive sa della sua fortuna, la coccola, la culla e, incredibilmente, la condivide. Un sorriso non ti è mai negato, una sorpresa è sempre positiva (una mega ciotola di gamberetti appena pescati e donati con un semplice sorriso) ... il tutto mentre in Italia si domanda come fa il PD a decidere i propri candidati: cose dell'altro mondo, aimè quello in cui torneremo da lunedì ... kissenefrega, oggi è solo mercoledì! 




Takk!

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